Bettina Pousttchi al Museo Nivola

Elena Calaresu

Se è Bettina Pousttchi che cercate ad Orani, non la troverete stavolta in spazi out-door: né cattedrali o paesaggi naturali fanno da cornice alle sue installazioni site-specific (non che manchino scorci pittoreschi, al piccolo paese sardo), bensì all’interno della sala dell’Ex Lavatoio del museo Nivola.

Dal 29 Settembre, il lavoro di Pousttchi si congiunge spiritualmente a quello del rinomato artista sardo, con l’opera Metropolitan Life, a cura di Giuliana Altea e Antonella Camarda, visitabile sino al 14 Gennaio 2018. Il progetto, una fotografia a dimensione ambientale e rigorosamente in bianco e nero, ritrae una sezione del Metropolitan Life Building, il grattacielo newyorkese al numero 1 di Madison Avenue. Non lontano da quello che fu lo studio di Costantino Nivola, l’imponente edificio realizzato da Napoleon LeBrun alla fine dell’Ottocento, ha un richiamo ben più prossimo alla tradizione italiana di quanto ci si potrebbe aspettare. E’ infatti il campanile di San Marco a Venezia a fare da ispirazione alla struttura, e per Pousttchi, il collante ideale per l’installazione site-specific che congiunge gli Stati Uniti all’Italia.

Pendendo dal soffitto, il pannello fotografico riempie la sala come un lungo sipario, un drappo dal sapore moderno che ridefinisce l’ambiente e che permette al visitatore un incontro face-to-face con ciò che, architettonicamente, imporrebbe invece uno sguardo verticale. Una cattedrale laica, la cui imponenza Pousttchi rilassa e distende, in uno spazio raggiungibile, prossimo: la si desidera percorrere, questa navata contemporanea, per farsi vicini. Una vicinanza che riannoda un legame; lo stesso che, a suo tempo, Nivola riuscì ad intessere con gli Stati Uniti.

Per il visitatore, un legame di seconda generazione: quello con un’America che non esiste più, riaffermato dai toni monocromatici della fotografia, in un racconto che sa di memoria tramandata. Il Metropolitan Life Building fu il grattacielo più alto del mondo, prima di venir surclassato dal Woolworth Building. Il revival italiano superato dal modernismo imperante degli anni Venti: la classicità rivisitata, ritoccata, strumentalizzata - e spesso, superata- che ricorda la parabola di molti europei in America.

E’ una memoria che si fa presenza, nell’inquadratura dell’imponente orologio del grattacielo. Lo scandire del tempo, si sa, è una costante del lavoro di Pousttchi, il cui meticoloso e cadenzato progetto World Time Clock (2016) doveva rappresentare “un’immaginaria sincronia globale” tra le nazioni di tutto il mondo. In Metropolitan Lifes, l’intento di storicizzare un periodo (quello fervido e ricco di aspettative sul futuro vissuto da Costantino Nivola), diventa sospensione del tempo stesso, in un gioco tra passato storico e attualità. Un richiamo ad un’emigrazione che lascia il segno, e alle esistenze effettive che ancora oggi animano con fervente dinamismo, la metropoli per eccellenza.

Bettina Pousttchi – Metropolitan Life
A cura di Giuliana Altea e Antonella Camarda
Museo Nivola
Via Gonare 2, 08026 Orani (NU)
Catalogo della mostra: Postmedia Books
Main sponsor: Fondazione di Sardegna
Partner istituzionali: Regione Autonoma della Sardegna, Comune di Orani

[Ottobre 2017]